Da Manciano a Capalbio

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Da Manciano a Capalbio

Manciano

Si trova sul versante meridionale della valle del Fiora, si presenta arroccato su un colle in una posizione privilegiata per panorama da qui il nome "spia della maremma".
Le prime notizie del castello di Manciano, si hanno nel 1118 grazie ad un documento del Pontefice Clemente III riguardante la vicina chiesa di Sovana. All'inizio del '200 Manciano entra a far parte dei domini dei conti Aldobrandeschi, che innalzarono la Rocca, sebbene in gran parte ristrutturata dai senesi intorno alla prima metà del quattrocento.

Nonostante i troppi cambiamenti urbanistici avvenuti nel corso dei secoli e soprattutto gli eccessi di ammodernamento degli ultimi cento anni, nel paese, è ancora oggi riconoscibile parte della cinta muraria che stringeva la Rocca fatta costruire dagli Aldobrandeschi, grazie ai resti di due delle tre porte originarie e di due torri cilindriche. La struttura dell'abitato nel centro storico conserva le sue caratteristiche medioevali, i vicoli antichi salgono a spirale verso la sommità del paese, girando in tondo (giro del tegame) sino a convergere sotto le mura del castello.
Al vertice svetta la possente Rocca merlata, di forma e pianta rettangolare simile a le molte altre della zona, con una bella torre quadrata sporgente sul lato sud-ovest. Oggi l'edificio è sede del Comune cittadino e del museo di storia e protostoria della valle del Fiora; l'esposizione museale è corredata di pannelli esplicativi di chiara lettura e completi degli ultimi aggiornamenti in materia di storia e protostoria.

 

 

Capalbio

Capalbio, piccolo borgo medievale costituisce l'ultimo lembo costiero della Toscana meridionale, nel cuore della Maremma.

La macchia di Capalbio è ancora padrona del paesaggio, con il verde che varia in mille tonalità diverse e ci viene incontro subito fuori dal piccolo centro abitato, dopo pochi passi, carica di profumi e colori.

In questa terra sana e ridente, si avvicendarono dopo gli Etruschi le fattorie della colonizzazione romana e le grandi ville schiaviste della Repubblica, si estese infine il latifondo delle immense tenute imperiali.

Franchi e Longobardi lasciarono pascolare in questo verde le loro mandrie e fondarono qui borghi e fortilizi.

A percorrere oggi questa pianura fertile, dove abbondano colture, strappate con le unghie alle malsane Maremme, affiorano i ricordi e i dolori del passato, ma anche una lunga, lunghissima storia piena di suggestione e di mistero.

 

 

Giardino dei Tarocchi

Tra il 1979 il 1996, l'artista francese Niki De Saint Phalle ha realizzato, nel cuore della Maremma, in una zona posta tra il litorale costiero e le coline più boscose dell'entroterra, l'opera che può essere considerata la sintesi di tutto il suo percorso artistico. Questa è composta da gigantesche sculture, alte circa 12/15 metri che raffigurano i ventidue Arcani Maggiori delle carte dei Tarocchi. Fonte d'ispirazione alla realizzazione di questo esoterico giardino è stato sicuramente il meraviglioso parco Guell dell'architetto Gaudì a Barcellona, infatti sono evidenti le analogie tra l'opera di Niki De Saint Phalle e quella dell'artista spagnolo non solo per l'uso dei materiali ma anche per la forte carica simbolica racchiusa in tutto l'intervento. Le sculture sono state realizzate internamente con tondino di ferro sagomato e saldato a formare una rete fitta e intrecciata con una forma che già assomigliava alla scultura. Quest'intreccio di ferro è stato riempito e rivestito di cemento costituendo la parte grezza ed in seguito è stato rivestito con mosaici a specchio, vetri pregiati e tessere di ceramica, lavorate e cotte sul posto. Tutto il giardino è recintato da un muro di tufo in cui si inserisce il singolare progetto della biglietteria, opera dell'architetto Mario Botta. Il Giardino dei Tarocchi è nato grazie alla solidarietà della famiglia Caracciolo che ha dato all'artista la possibilità di realizzare questo giardino fantastico in un appezzamento di terreno di loro proprietà. Oggi il giardino è diventato una fondazione privata ed i suoi introiti servono alla sua manutenzione.

Orario di Apertura

dalle 14,30 alle 19,30

Prezzo d'ingresso

Biglietto Intero € 10,50

Contatti

Fondazione Il Giardino dei Tarocchi - Località Garavicchio - Capalbio (GR)

Tel. +39-0564-895122

Fax +39-564-895700

 

   
Le foto ed i testi di queste pagine sono stati realizzati da Carmine Savarese che ne detiene i diritti.